Sono nato e cresciuto a Vicenza, piccola cittadina Veneta. Mio padre ha lavorato per anni come ingegnere civile c/o la base/caserma Statunitense "Ederle", ci abitavamo a poche centinaia di metri, cosi' ho avuto modo fin da piccolo di "masticare" un po' di inglese (o americano meglio), vivendo parte delle mie giornate a stretto contatto con ragazzi Americani che condividevano con me ed i miei amici la passione per lo skate.
Vicenza - Piazza dei Signori e la Basilica Palladiana |
La base apriva agli italiani per qualche giorno durante i festeggiamenti del 4 Luglio, avevamo cosi' modo di calperstare suolo Americano e vivere una realta' di vita totalmente al di fuori del comune. Erano gli anni 80, non esisteva Internet e l'11 Settembre era ancora una data come un'altra in calendario.
Mi appassionai fin da subito alla lingua, mi affascinava, alle scuole medie mi capito' Francese, e qundo passai alle superiori a studiare inglese non mi ci volle molto a prendere buoni voti senza studiare un granche'...studiare e leggere non e' mai stato il mio forte, e me ne dispiace non poco: putroppo acquisisci consapevolezza dell'importanza della conoscenza solamente quando cominci a prendere coscenza della tua ignoranza.
Ad ogni modo studiai e lavorai nel campo dell'Elettrotecnica civile ed industriale per qualche anno, poi la passione per la tecnologia e la noia mi porto' a cambiare rotta totalmente, e per un po' di tempo mi dedicai al rapporto con la clientela c/o un allora conosciuto negozio di Elettronica di consumo, mi occupavo della telefonia mobile che allora era in pieno boom. Imparai molto, sopratutto il confrontarmi e rapportarmi con le persone, il "parlare la stessa lingua".
Quasi per scherzo ebbi poi l'occasione di entrare, grazie ad un amico, nel dipartimento informatico di quella che allora era una promettente azienda tessile in fortissima espansione, e che oggi e' una delle piu' grandi multinazionali Italiane di moda. Sto parlando di DIESEL, per la quale ho lavorato per piu' di 13 anni, 14 sarebbero stati a Marzo 2015.
Il nuovo DIESEL HQ in Breganze...sto scrivendo proprio dall'uff. sopra il passaggio pedonale |
DIESEL al tempo era una gran palestra per la mente e l'anima, si respirava un'aria dinamica e vibrante che in nessun altro luogo di lavoro penso avrei potuto trovare, ricordo che mi alzavo al mattino con la gioia di recarmi in ufficio, ed ero restio a lasciarlo anche a serata inoltrata, mi ritengo veramente fortunato di aver vissuto quel periodo aziendale, mi ha permesso di crescere davvero molto.
Al tempo si viaggiava spesso in azienda, ma eravamo in pochi. Io ero relativamente giovane, non avevo famiglia o particolari problemi a stare via qualche giorno, me la cavavo discretamente con la lingua ed essendo sempre stato un po' "solitario" per me era una gioia viaggiare da solo (odiavo viaggiare con colleghi che non ne erano abituati, un po' come Clooney in "Tra le Nuvole")
Non ci volle molto per essere eletto "testa di ponte" di missioni informatiche in giro per il mondo, non ricordo una sola volta di non aver portato a casa il 100% del risultato nei miei viaggi in solitaria, la mia vita lavorativa ruotava attorno a qualche giorno in ufficio, e settimane in viaggio: era semplicemente fantastico, ho visitato mezzo mondo, per carita' sempre "toccata e fuga", ma la cosa piu' interessante e' che ho avuto modo di toccare con mano come e' l'ambiente lavorativo fuori dall'Italia.
Per anni mi sono trovato combattuto tra prendere ed andarmene all'estero per una esperienza di vita, o rimanere in prospetto di una carriera professionale in crescita e di cui avrei, per cosi' dire, "perso il treno" andandomene.
Cosi' finii per acquistare casa.
Non lo volevo, non me lo sentivo, ed in effetti a vedere oggi non avrei dovuto. Ma mi fidai di cio' che diceva la gente, e anche di una persona che considero come un fratello, Michele, un mio ex collega di negozio che ora e' agente immobiliare. Daltronde neppure lui poteva prevedere come sarebbe finito il mercato da li' a poco, e l'idea era "comunque fai sempre ora a rivenderla un domani, e pure a guadagnarci."
Non mi voglio dilungare su come siano cambiate inoltre le cose anche in ambito lavorativo e anche, perche' no, alle disfatte amorose. Fatto sta che, alla fine della fiera, mi sono ritrovato a non essere felice di come stava andando la mia vita.
Una cosa positiva pero' c'e' in tutto cio', e cerco sempre di trovarla anche nelle vicessitudini piu' buie.
La cosa positiva e' che ho imparato che non devo piu' ignorare il mio istinto ed il mio cuore, a non aver paura di sbagliare, ad abbracciare i cambiamenti, e a non legarmi alle cose materiali.
Parte da oggi per me una nuova avventura insieme a questo Blog: affitto casa e me ne vado lontano dall'Italia...
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